E al fin della licenza, io non perdono e tocco

E al fin della licenza, io non perdono e tocco

Scheda segnaletica

Nome: ARIANNA Cognome: ERRIGO Luogo di nascita: Monza Data di nascita: 6 giugno Segno zodiacale: Gemelli Altezza: cm 180 Peso forma: 65 kg. Segni particolari: pericolosissima, si muove spesso armata. Attività professionale: schermitrice.

E’ una delle icone sportive del nostro Paese, un talento puro e cristallino. Proviamo a conoscere qualcosa di lei anche al di fuori della pedana.

Arianna Errigo

Sei pronta? Iniziamo? Aspetta, prima di partire con le domande dobbiamo fare un piccolo giuramento. Tu sei nata il 6 giugno, io il 4. Noi Gemelli spesso abbiamo più di una verità pronta a portata di mano. Quindi alza la mano destra e ripeti con me: “Io Arianna Errigo prometto di rispondere ad ogni domanda sinceramente, senza nascondere nulla. Lo prometto”.

“Io Arianna Errigo prometto di rispondere ad ogni domanda sinceramente, senza nascondere nulla. Lo prometto”.

Però guarda che non era necessario, io sono sincera. (Subito dopo averlo detto, ad Arianna scappa una bella risata… ndr). Così come caratterialmente sono anche attiva, solare, molto determinata e… un tantino permalosa. Ultimamente sono migliorata, ma forse non abbastanza, diciamo che rimango permalosetta. Sincera… sai per raccontare le bugie serve molta energia e devi ricordatele bene quando le dici. E’ faticoso, mi fa più comodo essere sincera!

Ora asciugati gli occhi che iniziamo l’intervista. Anch’io sono milanista doc, va bene abbiamo perso al 92’, ma non è il caso di piangere ancora. I cuginastri dell’Inter li batteremo al ritorno con gli interessi…

Ma anche no!!! Io sono SUPER INTERISTA!! Sono contentissima di come è andato il derby; mi dispiace un po’ per voi milanisti.

Bugia!! Penality point, una stoccata a tuo carico per avere mancato al sopra citato giuramento. Complimenti, l’abbiamo onorato per una ventina di secondi…

Ma no dai, si capiva benissimo dal tono della mia voce che quando dicevo che “mi dispiaceva per voi diavoli”…scherzavo!!! Sono felicissima, ora siamo vicini al Napoli e sta andando tutto molto bene. Se ripenso a come siamo partiti… Sempre Forza Inter, AMALA!

Un oro ed un argento alle Olimpiadi – otto medaglie d’oro ai Mondiali tra individuali e torneo a squadre, tre argenti e quattro bronzi. Undici ori agli europei, due argenti e tre bronzi. Quattro volte prima assoluta in Coppa del Mondo. In pratica la riserva aurea della Repubblica Italiana non è conservata presso la Banca d’Italia ma a casa tua. Ti rendi conto di essere una leggenda dello sport?

Me lo chiedono spesso nelle interviste quante medaglie ho vinto in carriera, ma io non mi sono mai fermata a contarle. Quando mi viene detto mi imbarazzo e fatico a rispondere. Non so bene perchè, certamente non lo faccio apposta. Forse sarà perché la mia carriera non è ancora terminata, e quindi non mi sembra questo il momento per fare conti e bilanci. Ho ancora davanti a me tanti obiettivi da raggiungere ed il numero delle medaglie già messe in bacheca non è poi così importante. Certo, ora che me le hai ricordate tutte, ammetto che sono impressionanti. Io cerco di vivere nella mia normalità, perché per me fare scherma, ed anche vincere qualcosa, è bellissimo; a condizione che però non cambi quello che sono e come vivo. Da quel punto di vista sono abbastanza schiva, non cerco particolari attenzioni, non amo andare in televisione, cerco di rimanere normale il più possibile. Quando smetterò riguarderò le mie medaglie, ripenserò alle mie vittorie, alle mie sconfitte, e tutti questi numeri assumeranno un certo valore, certamente maggiore di quello che gli sto dando oggi.

E’ bello, sei guardata così perché la gente ti riconosce il merito di avere fatto una cosa bene, proprio come andava fatta.

Quando la gente ti guarda e ti fissa come si fissa una “leggenda dello sport” come ti senti?

E’ bello, sei guardata così perché la gente ti riconosce il merito di avere fatto una cosa bene, proprio come andava fatta. Mi capita alle gare, mi capita tutti i giorni in palestra con i ragazzi più piccoli, a volte anche con i miei colleghi. E’ bello, gratificante. Significa avere fatto qualcosa particolarmente bene; in particolare i più giovani mi guardano per capire come va fatto un determinato movimento, cercano di capire e di copiare. E’ bellissimo, rende molto orgogliosi. A volte però la gente ti osserva anche in modo fastidioso. Sai, quando tutto va bene in pedana ed arrivano i successi, tutti ti guardano benevolmente. Ma nello sport, in tutti gli sport, talvolta le cose vanno storte. Ed allora in questi frangenti salta spesso fuori qualcuno che crede di vedere il marcio, che ti critica per come ti alleni, per come vivi, per come ti prepari. Il rosicone quando le cose non girano al meglio non manca mai. E’ così; quando si è in qualche modo un personaggio pubblico si vive sotto una lente di ingrandimento. Una cosa fatta non bene da me la si nota subito; la stessa cosa fatta da mille altre persone non la vede nessuno. Fa parte del gioco, non è piacevole ma fa parte del gioco.

Condofuri

Esamino di geografia: parlami di Condofuri.*

*Condofuri è un comune italiano di 5 053 abitanti della città metropolitana di Reggio Calabria in Calabria. Si trova poco all’interno della costa ionica meridionale della Calabria con alle spalle l’Aspromonte. (NdR)

Condofuri: casa! Mia mamma è cresciuta a Condofuri, i miei nonni abitavano a Condofuri e laggiù ho un sacco di amici e parenti. Da quando sono nata ho sempre passato a Condofuri le mie estati, minimo tre mesi e spesso anche il Natale. Quindi posso dire di averci vissuto almeno un terzo dell’anno. Ci torno ogni anno, anche ora che non ci sono più i miei nonni, e trovo moltissime persone a cui sono legatissima. Condofuri è casa e non esiste l’estate se non ci passo almeno una settimana.

Sei cittadina onoraria.

Si e mi ha fatto un grande piacere ricevere la cittadinanza. E’ un posto che sta nel mio cuore, dove torno sempre volentieri, è il mio personalissimo “altro mondo”. E’ un paesino, ha le sue abitudini, le sue usanze, è pieno di persone a cui voglio bene, conserva tantissimi ricordi di Arianna bambina e ragazzina, belli e divertenti.

Parlerai un calabrese fluido…

No, lo capisco alla perfezione ma non lo parlo. I miei amici parlano in dialetto ed io li capisco benissimo; i nonni a casa non parlavano il dialetto ma gli amici si, quindi lo capisco senza problemi.

In occasione dei Giochi Olimpici ci fermiamo tutti davanti alla televisione e guardiamo con attenzione la scherma. Quando voi azzurre salite in pedana, anche a distanza si annusa sempre profumo di successo. In quei momenti anche se non sappiamo distinguere una daga normanna da un fioretto, diventiamo tutti espertissimi di parate e stoccate. Poi le luci i spengono e negli anni successivi per trovare in televisione un meeting di scherma è necessario dirottare una troupe televisiva, armi alla mano. Non ti fa rabbia tutto ciò?

Forse all’inizio della carriera. All’inizio mi dispiaceva molto, poi con il passare del tempo è diventata una cosa normale, quasi scontata. E’ così, lo accetto; tanto io faccio scherma non per la vetrina mediatica, ma perché mi piace e mi fa stare bene. In tutte le cose della vita c’è sempre un aspetto positivo ed uno negativo; l’essere seguita solo ai grandi appuntamenti come le Olimpiadi non è il massimo, ma per contro l’assenza di una pressione esagerata in corso di stagione mi permette di gareggiare serenamente. Quello che mi dispiace è talvolta non vedere i palazzetti gremiti, mi piacerebbe vedere le tribune piene ad ogni appuntamento. Ripeto, agli inizi di carriera ci rimanevo male, oggi non più, è una cosa assodata.

Ma questo è un ragionamento che non vale solo per la scherma, possiamo allargarlo a tantissime altre specialità sportive. Se non altro la scherma ai Giochi Olimpici è uno degli sport più seguiti in assoluto; altre discipline anche in sede olimpica… sono seguite proprio da poca gente. Quindi si piange con un occhio solo.

Vedo al dito un bell’anello con un grosso brillante. Chi è il fortunato che ti ha fatto un regalo del genere?

Dove l’hai pescata la foto con l’anello? Si, sono fidanzata da cinque anni con Luca che, tra l’altro, è anche il mio Maestro di fioretto e…. niente. Tutto qui!

Signorina Timidezza…le ricordo nuovamente il giuramento!!

Cosa devo dirti di più… stiamo bene, conviviamo da cinque anni. Non è timidezza, però io alla mia privacy ci tengo molto. Anche sui social non mi piace molto esporre la parte più privata della mia vita. Luca poi non ne parliamo, lui i social nemmeno li ha. No anzi, ha Facebook ma non scrive mai nulla, ogni tanto legge. A noi piace così, le cose private cerchiamo di tenerle per noi.

Noi atleti siamo fortunati perché facciamo un lavoro che coincide perfettamente con la nostra più grande passione

Molti atleti di alto livello appartengono ai gruppi sportivi delle varie specialità delle Forze Armate. Se non vi fosse mamma Stato, lo sport italiano sostenuto esclusivamente da società private, potrebbe sopravvivere ed eccellere?

No, assolutamente no. Su questo non ho un dubbio al mondo. Non voglio parlare degli altri sport, ma nella scherma non esplodi prima dei 20, 25 a volte 30 anni. Le società non sono in grado di pagare e sostenere in toto la vita di un atleta professionista; a malapena riescono a coprire le spese dei propri Maestri e le spese generali. E’ impensabile che possano farsi carico di una retribuzione adeguata per un tot di agonisti di alto livello. Grazie al cielo esistono i Gruppi Sportivi, ed il movimento scherma ne ha tanti che danno un aiuto concreto. I potenziali atleti di levatura nazionale ed internazionale vengono individuati intorno ai 16-17 anni e poi seguiti con attenzione. Non sono molti i ragazzi che già a 18 anni possono essere individuati come grandi campioni del futuro; sono tante le variabili che possono intervenire a quell’età, fisiche e psicologiche. Se non hai dietro una famiglia in grado di investire in gare, allenamenti, attrezzatura per diversi anni, non puoi andare avanti. Ecco allora l’importanza di avere il sostegno di un Gruppo Sportivo che scommette su di te.

Lo sport agonistico di alto livello non è compatibile con un lavoro ordinario; tanta gente non ha la minima idea di quante ore di allenamento si facciano tutti i santi giorni, senza sosta, con fatica. Noi atleti siamo fortunati perché facciamo un lavoro che coincide perfettamente con la nostra più grande passione, ma se vogliamo ottenere dei risultati di rilievo abbiamo assolutamente bisogno del sostegno economico dei Gruppi Sportivi.

Funziona così anche all’estero?

Stanno crescendo piano piano anche all’estero i Gruppi Sportivi, anche se non sono tanti come i nostri. In Russia, Francia e Germania c’è il gruppo della Polizia e punto. In Brasile ne esiste uno unico omnicomprensivo. Diciamo che fino a 10-15 anni fa esistevano solo da noi, ora piano piano si stanno sviluppando in tutto il mondo.

La più grande delusione della tua carriera sportiva.

Senza dubbio l’Olimpiade di Londra. E’ stata l’occasione, persa, più grande che io abbia mai avuto. Il 28 luglio 2012 Arianna ottiene la medaglia d’argento nel torneo individuale di fioretto femminile, battendo in semifinale la connazionale, e più volte campionessa olimpica, Valentina Vezzali perdendo poi la finale (per un solo punto) contro la connazionale Elisa Di Francisca per 12-11, dopo il minuto supplementare. NDR .

Sei una schermitrice multi tasking; gareggi e vinci sia con il fioretto sia con la sciabola. Non è una cosa molto comune; conta più la testa o la tecnica?

Il culo!!! Aspetta aspetta aspetta… rifo! Conta la fortuna (meglio vero?) La fortuna di avere il talento; anche da piccola ho vinto qualche campionato italiano senza allenarmi, e questo accade solo se hai talento. Per questo dico fortuna, perché il talento non si acquisisce, lo hai o non lo hai. Ci nasci… ed è solo fortuna. Subito dopo, la testa. Perchè la carriera e la crescita non sono semplici, perché rimettersi sempre in gioco non è semplice. La tecnica si impara, ma con il tempo; la testa bisogna averla da subito, è l’elemento principale.

Sino a quanti anni si riesce a gareggiare ad alto livello nella scherma?

Rispetto al passato la carriera di una schermitrice si è allungata. Se non ci sono infortuni seri pregressi, intorno ai 35 anni una donna può essere assolutamente competitiva. Poi arriva un calo, ma questo non preclude la possibilità di continuare a vincere perché nella scherma la testa e l’esperienza hanno un peso specifico notevolissimo. Magari vinci meno, non sei costantemente tra le prime, però le tue belle soddisfazioni te le puoi togliere.

Un messaggio per i giovani che stanno pensando di provare a calcare una pedana per la prima volta . Scherma Si perché…scherma NO perchè…

Scherma SI, sempre. E’ uno sport completo, sia individuale sia di squadra. E’ uno sport che richiede sempre la presenza di qualcuno oltre a te anche per allenarti, è uno sport di confronto. Poi è bellissimo il rapporto che si crea tra Atleta e Maestro. Un rapporto unico, favoloso.

Il fattore fisico negli ultimi anni è diventato fondamentale, il fattore testa è importantissimo, il fattore tecnico altrettanto. Si usano tutte le parti del corpo in modo molto armonico; io la scherma la farei fare a tutti a vita! Ai miei figli non lo so, ma a tutti gli altri si. Lo spirito della palestra è positivo, l’ambiente è sano, il mondo scherma forse non è unico, ma quasi.

Scherma NO… forse perché è una disciplina che costa. Tra ore pedana, corsi, attrezzatura si spende qualche cento lire in più rispetto al comprasi un paio di scarpe bullonate e giocare a calcio.

E’ vero, ma anche da questo punto di vista stiamo velocemente migliorando. Oggi l’attrezzatura da scherma si può trovare (soprattutto per i bambini) anche al Decathlon a costi accessibili. Si è trattato di una svolta, perché effettivamente prima le case che producevano materiale schermistico erano poche e di conseguenza i costi erano elevati. La scherma non è uno sport che non costa nulla, però stiamo migliorando; ci sono molti più marchi ed il Decathlon che tratta articoli per la scherma è un vantaggio. Ci sono ovviamente altri costi , come ad esempio le trasferte, ma possiamo dice che iniziare a duellare in pedana oggi costa meno che in passato. Anche le società sportive poi all’inizio danno una manina magari prestando l’attrezzatura base ai più piccoli, per fare delle prove. Non avrebbe senso vestirsi ed armarsi di tutto punto per poi scoprire, dopo poche settimane, che la scherma non piace e si vuole giocare a pallavolo.

Diamo un voto ad Arianna guardando esclusivamente alla sua vita privata. Cucina: 8. Sono forte nei primi, non ho un piatto preferito, ma con i primi vado forte, dalla lasagna all’amatriciana, pasta alle vongole e via… Altri sport: 7. Me la cavo bene, sono super sportiva. Da piccola i miei mi hanno fatto fare 2500 sport diversi; i miei preferiti surf e pallavolo. Voce ed intonazione (in pubblico e sotto la doccia): 4 al massimo 4 1/2.

Quindi quando canti i gatti scappano dai tetti… Si si, mi piacerebbe saper cantare, ma non ho una bella voce, faccio schifo. Alla guida di una automobile nel traffico: 8. Sai ora vivo a Roma, sono diventata molto brava! Medicina tradizionale – medicina omeopatica: Tradizionale, senza dubbio. Cura delle proprie finanze: ZERO! Ma grazie a Dio ci sono i miei genitori quindi a loro assegno un bel 10.
Religiosità e spiritualità: facciamo 5, ma non entriamo nel merito.

Lo stile di Arianna in pedana: istinto o rigida applicazione della tecnica?

Istinto, istinto … perfino troppo istinto!

Arianna e la propria bellezza.

Io mi vedo da 6, però penso di piacere da 8. Non mi vedo proprio come una bella ragazza; si, sono alta ed ho una certa presenza, ma non la vedo in me tutta questa bellezza. Non ho mai pensato nemmeno di cambiare qualcosa, la vivo bene. Si, ho ricevuto riscontri positivi e mi fa piacere, ma io penso di essere assolutamente normale.

Hai girato il mondo e tirato stoccate in ogni angolo del pianeta. Il posto più inquietante che hai mai visto e quello dove vorresti magari andare a vivere un giorno.

Di inquietanti, purtroppo, nel mondo ne ho visti diversi. Il posto più tetro lo ricordo bene; ero ad un Mondiale under 20, in Corea a Taebaek City una cittadina ad otto ore di pullman da Seoul. Tredici anni fa, allucinante. Eravamo in un albergo costruito sopra ad una collina, aprivi la finestra e sbattevi il naso contro un muro di nebbia pazzesco. Si mangiava malissimo. Però era un under 20, quindi ti diverti comunque, ma il posto era tremendo. Posti bellissimi dove vivere? In Italia, io dall’Italia stabilmente non me ne andrei mai. Però per un certo periodo potrei soggiornare a Rio de Janeiro ed a Shangai (una delle città più belle che abbia mai visto).

Mozart o Fedez?

Ma devo per forza scegliere tra questi due? Una via di mezzo proprio no? In campo musicale non ho proprio riferimenti precisi; tra i due meglio Fedez.

Dopo questa risposta, l’intervistatore sviene.

Una particolarità che Arianna possedeva da bambina e che ancora oggi, donna, non è cambiata.

Purtroppo una cosa che avevo da bambina e che ho ancora oggi… è la poca voglia di allenarmi! Mamma mia, la fatica che faccio (mentale e fisica) da sempre quanto mi pesa, la mia pigrizia me la porto dietro da sempre.

Io, Arianna Errigo, leggenda dello sport vorrei tanto farmi un selfie con….?

Con VALENTINO ROSSI; ma io non avrei mai il coraggio di chiederglielo, mi vergognerei un sacco. Vale46, mi piacerebbe MOLTO!!

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