Never give up Diablo

Never give up Diablo

Giove Pluvio ha fatto il possibile e l’impossibile per rovinare una partita che è stata bellissima ma che avrebbe potuto essere ancora più avvincente.

Milan e Juventus si affrontano a Monza, allo stadio Brianteo, per la sesta giornata del girone di andata del campionato FIGC di Calcio femminile di serie A.

La Juventus guida solitaria la classifica con 15 punti; il Milan la tallona in seconda posizione con 13 punti. Come già accaduto in passato, questo scontro diretto potrebbe risultare decisivo a fine stagione per decretare la squadra vincitrice del torneo.

©Francesco Scaccianoce

Se dovessero prevalere i colori bianconeri il distacco inizierebbe a diventare consistente, se dovesse invece vincere il Milan potremmo vedere un sorpasso al vertice. Un pareggio lascerebbe la situazione sostanzialmente invariata.

Su Milano e dintorni piove da ventiquattro ore, il campo da gioco tiene ma è al limite della praticabilità. Il pallone rimbalza ma ampie zone d’erba sono davvero in stato precario. Stare in piedi richiede equilibrio e forza fisica. Piove al fischio d’avvio e pioverà per l’intero incontro.

Gli spalti sono gremiti. La tribuna centrale (coperta) è vicina al tutto esaurito. Le due curve (entrambe scoperte) vedono invece la presenza dei tifosi più “caldi”; nella nord un manipolo di tifosi torinesi, nella sud una discreta rappresentanza degli Ultras della Curva Sud di san Siro.

©Francesco Scaccianoce

Numerosi sono anche gli striscioni dei Milan Clubs, provenienti da diverse regioni.

Lo speaker dell’incontro è Germano Lanzoni, voce ufficiale della prima squadra maschile del Milan. L’incontro viene trasmesso in diretta su Sky. Insomma, per il Milan è la partita dell’anno.

Alla vigilia qualche affaticamento muscolare metteva in dubbio la presenza di alcune pedine fondamentali nelle due squadre; invece Rita Guarino riesce a recuperare sia Gama sia Sembrant e Ganz schiera dal primo minuto Giacinti.

Il campo pesantissimo pregiudica sensibilmente la qualità del gioco.

Batte il calcio d’avvio la squadra ospite ma è il Milan a procurare i primi brividi. Al primo ed al secondo minuto due colossali occasioni per Valentina Giacinti (#9 M) che prima si fa fermare da Giuliani (#1 J) e poi scarica la sfera sulla traversa. Brava e sfortunata la giovane bomber rossonera. La Juve però è la Juve e la paura del tracollo viene metabolizzata e cancellata in pochi istanti.

Il campo pesantissimo pregiudica sensibilmente la qualità del gioco. La tecnica sopraffina delle bianconere fatica ad emergere, mentre il Milan non riesce a sfruttare una delle sue armi migliori, la velocità.

In più di un’occasione abbiamo visto Valentina Bergamaschi (#7M) volare sulla fascia senza riuscire a portare con se un pallone pesante che si impantanava e rimaneva bloccato a terra, mentre lei proseguiva la sua corsa.

Dalla tribuna l’impressione è che la Juventus abbia trovato per prima un sistema di gioco idoneo alle circostanze, mentre il Milan ha impiegato forse troppo per confezionare un’idea di gioco propria.

Al minuto 11 Aluko (#9 J) indirizza troppo debolmente verso la rete avversaria e spreca una ghiotta occasione da gol.

Al minuto 20 pt la Juve passa.

©Francesco Scaccianoce

Al minuto 20 pt la Juve passa. Cross dalla fascia sinistra di Cernoia (#7J) indirizzato verso la compagna Rosucci (#8J); la rossonera Fusetti (#6) anticipa in scivolata. Buona l’intenzione, pessima la realizzazione ed autogol. 

Un urlo di gioia sale dalle tribune confermando (ma era scontato) come, ovunque giochi, la Juve abbia sempre al seguito un nutrito gruppo di tifosi. 

Doppio peccato: avere subìto il gol ed avere inserito il nome di Fusetti nella parte sbagliata del ruolino di gioco. Avrei preferito una segnatura diretta di Rosucci, sia perché la bianconera mi è molto simpatica, sia perché Fusetti è un’ottima giocatrice e non meritava questo inciampo in un match dove ha guadagnato solo applausi.

Sino alla fine del tempo la Juve controlla l’incontro senza particolari patemi d’animo, più con la prestanza fisica che con la tecnica.

Valentina Giacinti cerca di alzare il baricentro del Milan con determinazione e grinta ma le ripartenza delle padrone di casa si infrangono quasi sempre sulla soglia della trequarti avversaria. Il tempo finisce con il grande rimpianto del Milan di non avere colpito a freddo la Juve nei primissimi minuti e con le ospiti tutto sommato soddisfatte del vantaggio e del proprio possesso palla.

Cristiana Girelli (Juventus) – ©Francesco Scaccianoce

Molto, se non tutto, cambia nella ripresa.

Molto, se non tutto, cambia nella ripresa. Piove sempre ed il campo è adesso anche arato dal passaggio di ventidue giocatrici che si sono rincorse per quarantacinque minuti senza risparmiarsi.

Il tecnico juventino Rita Guarino avvicenda Aluko (#9J) con la giovane Staskova (#17J); si tratta di una scelta tecnica che si rivelerà azzeccata e proficua.

Il Milan rientra in campo mentalmente molto più concentrato e convinto. Passano soli cinque minuti e la squadra di Ganz pareggia.

Hovland (#4M) batte una punizione indirizzando il pallone nell’area di rigore juventina, Nora Heroum (#11M) tocca e Čonč (#17 M) lo infila di sinistro in mischia.

Sia per scelta tecnica sia perché il campo pesante indebolisce le calciatrici, si susseguono altre sostituzioni in entrambe le squadre. Caruso per Rosucci nella Juve e Salvatori Rinaldi per Lady Andrade nel Milan.

Il Milan merita sicuramente un pareggio che però alla Juventus pare stare strettissimo. Le ospiti si gettano in avanti con decisione alla ricerca della vittoria e sfiorano in un paio di occasioni il gol. Gol che giunge al minuto 36 st con la nuova entrata Staskova (#17 J) che approfitta di uno svarione della difesa rossonera.

E’ un colpo basso per un Milan che dopo avere raggiunto il pari in avvio di ripresa stava forse pensando addirittura alla vittoria. Mai sottovalutare la Juventus. La partita si avvia alla sua naturale conclusione; tre minuti di recupero. 

Ed ecco il colpo di coda del Diavolo. Minuto 93, punizione, spiovente in area juventina, incornata del difensore Vitale (#33M) in elevazione e rete. 

©Francesco Scaccianoce

Boato in tribuna; la terra trema. 2 a 2. Le giocatrici bianconere appaiono veramente sgomente vedendosi sfilare di tasca due punti già virtualmente acquisiti, mentre in tribuna ed in curva il tifo rossonero impazza. Stavolta il Diavolo oltre a fabbricare le pentole ha messo al momento giusto anche un bel coperchio.

Il risultato è giusto. La Juventus oltre ad essere fortissima è una formazione cinica e feroce. Se ti scopri anche per un solo secondo ti fulmina. Quando viene colpita metabolizza il dolore con rapidità e riparte alla ricerca della vittoria come se nulla fosse. Solidità mentale pazzesca, ottima tecnica e buon feeling tra i reparti. Se proprio vogliamo trovarle un difetto possiamo sottolineare come, a volte, sui calci piazzati si trovi stranamente in difficoltà.

Il Milan somiglia all’athanor dell’alchimista.

Il Milan somiglia all’athanor dell’alchimista. Energia, passione, freschezza, velocità, corsa, spregiudicatezza, tutto mischiato insieme al calor bianco in un calderone dove ogni cosa ha la sua logica. Anche se ci sono due punte di ruolo molto prolifiche (Giacinti e Salvatori Rinaldi) tutte le giocatrici provano ad andare a rete e quando vedono la porta, senza timore.

Entrambe le formazioni avrebbero meritato un terreno di gioco migliore, ma Giove Pluvio ha voluto concedere poco ed ha consentito solo l’utilizzo della sciabola in campo, negando di fatto l’uso del fioretto.

Francesca Vitale (Milan), Deborah Salvatori Rinaldi (Milan) e Valentina Giacinti (Milan)
©Francesco Scaccianoce

Una nota finale. Qualcuno attendeva il ritorno in campo di Barbara Bonansea, la calciatrice juventina reduce da un infortunio che oggi tornava a disposizione sedendosi in panchina. Bene ha fatto Rita Guarino a non gettarla allo sbaraglio su un campo così rovinato. Ma Barbara ha trovato comunque il modo di farsi sentire e devo dire che lo ha fatto con personalità e senza mezze misure.

Mentre la curva juventina ha sempre e solo incitato le proprie beniamine, quella rossonera in un paio di occasioni ha invece impostato i propri cori in modalità “san Siro”, ovvero mandando affan…. la squadra ospite. E’ capitato solo un paio di volte ed in entrambi i casi l’intero stadio ha fischiato con disappunto.

Ragazzi il tifo coreografico e caloroso della curva è un ottimo sprone per la squadra ma, nel calcio femminile, l’insulto all’avversario non è accettato. In questo campionato si sostengono i propri colori e si rispettano gli avversari. Funziona così. Per fortuna, per il momento funziona ancora così. Che duri il più a lungo possibile.

Dominica Conc (Milan) – ©Francesca Scaccianoce

La sesta di campionato va in archivio e la classifica recita:

Juventus punti 16 — Milan punti 14 — Fiorentina punti 13 — Roma punti 12.

Ci sarà da divertirsi. Sempre Forza Milan e… #FollowTheRossonere#.

MILAN-JUVENTUS 2-2

Milan (4-3-3): Korenciova; Vitale, Hovland, Fusetti, Tucceri Cimini; Heroum (dal 40’st Žigić), Jane, Čonč; Bergamaschi, Giacinti, Andrade (22’st Salvatori Rinaldi). A disp.: Piazza, Carissimi, Kulis, Longo, Mauri, Tamborini. All.: Ganz.

Juventus (4-3-3): Giuliani; Hyyrynen, Gama, Sembrant, Boattin; Pedersen, Galli, Cernoia; Rosucci (21’st Caruso), Aluko (dal 1’st Staskova), Girelli. A disp.: Sikora, Franco, Bonansea, Panzeri, Souza Alves, Tasselli, Beretta. All.: Guarino.

Arbitro: Ancora di Palermo.

Gol: 20′ aut. Fusetti (M), 5’st Čonč (M), 36’st Staskova (J), 48’st Vitale (M). 

Ammonite: 27’st Tucceri Cimini (M), 27’st Gama (J), 29’st Vitale (M), 31’st Galli (J).

Related Posts