Quando ci si avvicina allo stadio Renato Dall’Ara di Bologna, ed in lontananza si iniziano a scorgere le luci dell’impianto di illuminazione, si sente un brividino lungo la schiena. Il Dall’Ara è un impianto quasi centenario, i lavori di costruzione iniziarono nel 1925 e terminarono due anni dopo; se chiudi gli occhi hai la sensazione di sentire ancora l’odore dell’olio canforato, ti sembra di sentire quel toc che facevano i palloni di cuoio cucito negli anni ’40. Quel catino ha una magia antica ben conservata tra le sue pietre.
La sua torre centrale – la Torre di Maratona – è dal 1929 uno dei simbolici più iconici di Bologna.
La qualità del suo prato verde è rinomata, le curve sono ospitali anche se disegnate all’antica, senza alcuna copertura. La Curva Bulgarelli (la Nord) è la sede del tifo felsineo più sanguigno; la Sud (intitolata allo sfortunato Àrpad Weisz, allenatore di Bologna ed Inter ucciso ad Auschwitz nel 1944) ospita le tifoserie ospiti.
Parcheggiare intorno allo stadio non è una passeggiata di salute, ma vale comunque la pena di brontolare un pochino per trovare un posto auto talvolta spregiudicato, per poi avvicinarsi all’impianto a piedi.
Bologna vs Milan, partita serale della 15° giornata di andata del campionato di serie A.
Entro al Renato Dall’Ara per assistere a Bologna vs Milan, partita serale della 15° giornata di andata del campionato di serie A.
Partita delicata, con i felsinei che vogliono mantenere una propria posizione in classifica di assoluta tranquillità (dodicesimi con 16 punti) ed un Milan che invece deve risalire la china, dopo un avvio di campionato decisamente balordo (undicesimo posto con 17 punti).
La serata è freddina ed umida, il campo è in perfette condizioni, gli spalti sono gremiti. Poco meno di 24.000 spettatori occupano le tribune per un incasso di circa mezzo milione di euro; in curva sud la tifoseria organizzata rossonera, forte di circa duemila supporters giunti da Milano, sotto scorta.
Prima dell’avvio dell’incontro il Bologna fc 1909 ricorda la figura del suo amatissimo ex giocatore Francesco Janich detto Franco, scomparso all’inizio di questo mese. Janich è stato un calciatore davvero importante per la storia del Bologna con le sue 294 presenze in maglia rossoblù, mai espulso pur essendo un difensore vecchio stile, esempio di correttezza ed amore per i colori di un città che, pur non essendo la sua città natia, egli amava profondamente.
Mentre le squadre scendono in campo sfilando alle spalle dell’arbitro Chiffi di Padova, le due tifoserie si danno il benvenuto con cori molto poco amichevoli.
Poi accade qualcosa di toccante; sulle prime note dell’inno della Serie A, con una corsa leggera, sul prato appare Siniša Mihajlović. D’incanto i cori si spengono e l’intero stadio tributa all’allenatore del Bologna un caloroso e lungo applauso, ovviamente bipartisan.
C’è il tempo per uno scambio di battute tra l’allenatore del Bologna ed il suo collega rossonero Pioli, quindi entrambi si insediano nella propria area tecnica ed il match inizia.
Calcio d’avvio toccato dal Bologna in tenuta rossoblù, il Milan si schiera in total white.
Il Bologna di Siniša si schiera con un classico 4-2-3-1; mancano l’infortunato Soriano e lo squalificato Medel, Destro che era pronosticato tra i titolari siede in panchina.
Pioli insiste con Piatek in attacco e dispone a copertura di Gigio Donnarumma la linea Conti, Musacchio, Romagnoli, Hernandez. A centrocampo, libero di svariare, Jack Bonaventura.
La prima frazione di gioco, pur registrando un perfetto equilibrio nel minutaggio relativo al possesso palla, dice Milan.
Al minuto 13 pt un motivatissimo Krzysztof Piatek si procura un calcio di rigore
Al minuto 13 pt un motivatissimo Krzysztof Piatek si procura un calcio di rigore, inducendo al fallo in area il difensore Mattia Bani del Bologna. Lui stesso realizza dal dischetto con un bel tiro. La sua celeberrima esultanza “pum pum pum” viene eseguita sotto la curva del Bologna che… usiamo un eufemismo… non gradisce e lo fa presente molto rumorosamente.
Il Bologna colpito a freddo prova a ricompattare le fila, ma il centrocampo rossonero opera un filtro costante, la retroguardia di Pioli sale prontamente tenendo il gioco lontano dall’area di rigore di Donnarumma, ed il Bologna non è messo in condizione di pungere.
Il Milan sente che il momento è propizio per cercare l’allungo e lo fa grazie ad una iniziativa di Suso (nostra eterna gioia e dolore), lo spagnolo finta un tiro, esegue invece un bel filtrante per Theo Hernandez, il difensore rossoblù Skov Olsen è superato e Hernandez – a tu per tu con il portiere Skorupski – infila la rete avversaria. Azione veloce, bella e ficcante. Gran bel gol. Milan 2 – Bologna 0 e siamo solo al minuto 32 pt.
Ma il Milan, si sa, è una squadra imprevedibile ed ama non fare addormentare i propri tifosi. Ecco quindi al minuto 40 pt l’azione che riapre virtualmente tutti i giochi.
Il bolognese Sansone batte un corner che si sta per spegnere in prossimità del primo palo, Theo Hernandez nel tentativo di anticipare Denswill in agguato, fa una bella frittata ed infila la porta del suo amico Donnarumma. Autogol classico. Come Penelope, il nostro Theo fila e disfa la tela… fa tutto lui; baüscia.
Durante l’intervallo Siniša Mihajlović opera qualche avvicendamento e probabilmente dice due paroline negli spogliatoi ai suoi calciatori, per dare loro la carica. Il Bologna torna in campo motivato, ma il Milan è cinico e dopo nemmeno due minuti pesca il jolly.
Meraviglioso fendente dal limite scoccato da Giacomo Jack Bonaventura che calcia a giro sul secondo palo e beffa Skorupski, tutto sommato incolpevole. La corsa sotto la sud per abbracciare i tifosi rossoneri è liberatoria e vuole dire molto: siamo il Milan, ci crediamo e siamo qui.
Durante l’intervallo Siniša Mihajlović opera qualche avvicendamento e probabilmente dice due paroline negli spogliatoi ai suoi calciatori, per dare loro la carica. Il Bologna torna in campo motivato, ma il Milan è cinico e dopo nemmeno due minuti pesca il jolly.
Meraviglioso fendente dal limite scoccato da Giacomo Jack Bonaventura che calcia a giro sul secondo palo e beffa Skorupski, tutto sommato incolpevole. La corsa sotto la sud per abbracciare i tifosi rossoneri è liberatoria e vuole dire molto: siamo il Milan, ci crediamo e siamo qui.
Sino al minuto 82 st la partita è decisamente gradevole, con un buon Bologna che prova ad accorciare le distanze nei confronti di un Milan sempre attento.
Al minuto 50 st Gigio Donnarumma dice no ad un tiro dell’ex rossonero Poli, poco dopo Calhanoglu provoca balisticamente Skorupski, che respinge con i pugni un bel tiro eseguito di prima intenzione dalla mezza punta rossonera.
Al minuto 82 st Theo Hernandez rovina addosso al giovane Orsolini; in questo movimento ci sono molte attinenze con l’azione che ha portato al penalty di Piatek del primo tempo.
L’arbitro in prima istanza lascia correre, poi però viene richiamato dal VAR ed assegna il rigore per il Bologna.
Dal dischetto Sansone non sbaglia (ragazzini delle scuole calcio…please riguardare negli highlights come si batte un rigore) mentre Donnarumma rosica per avere mancato di un soffio una possibile deviazione vincente.
Il Bologna crede alla possibilità di pareggiare ed inevitabilmente si espone al contropiede milanista; in tre occasioni a ripetizione Skorupski ferma Castillejo, Theo Hernandez e Piatek. Ma questo Theo è ovunque!!
Personalmente queste incursioni le ho gradite poco; siamo nei minuti di recupero e siamo in vantaggio. Non vieni mica multato o frustato se fai scorrere il cronometro portando la palla in prossimità della bandierina del calcio d’angolo. Lo fanno anche nelle serie minori e… funziona! Se invece cerchi ostinatamente il quarto gol (ma siamo ad una manciata di secondi dalla fine e tre punti servono come l’oro) ti apri poi ad una inevitabile ripartenza avversaria… perché cercare dispiaceri quando si possono evitare?
Comunque i 5 minuti di recupero del secondo tempo terminano ed il Milan esce dal Dall’Ara vincente; un bel Bologna non demerita e conferma che questa potrebbe essere un stagione priva di sofferenze e patemi d’animo.
Sugli scudi….
Sugli scudi mettiamo Krzysztof Piatek, autore della sua migliore partita dall’inizio del campionato. Ha cantato e portato la croce. Ha segnato, si è procurato un rigore, ha tenuto alta la squadra, ha giocato per la squadra, ha trasmesso energia ai suoi colleghi di reparto.
Migliore in campo… Giacomo Jack Bonaventura, che esce con il premio virtuale di MVP dal prato felsineo. Con lui il Milan dimostra maggiore personalità, Giacomo è indubbiamente un calciatore top, capace di armonizzare un centrocampo ancora da disegnare nei particolari più minuti e di segnare reti da annuario del calcio.
Il miglior Milan della stagione torna sotto la Madonnina con una prospettiva nuova; provare seriamente a rincorrere l’Europa prossima ventura, giocare da Milan, riappacificarsi con i propri tifosi, delusi ma sempre innamorati.
Pioli il panettone lo mangerà, eccome se lo mangerà; non è certamente un istrione alla Mourihno ma la sua concretezza è proprio ciò che serve al Milan di oggi per crescere e salire un gradino alla volta.
Le parole di De Leo (primo collaboratore tecnico di Siniša Mihajlović) nel post partita.
“Abbiamo pagato un primo tempo non buono e alcuni errori tecnici che hanno condizionato tutto l’andamento della gara.
Però avevamo accorciato le distanze, quindi non bisognava prendere il terzo gol che è stata una mazzata in avvio di ripresa. Nonostante tutto ci siamo riorganizzati restando in partita fino alla fine, alzando il baricentro e attaccando con coraggio”.
Il pensiero di Pioli (intervistato da Sky)
“Da queste vittorie ci portiamo a casa sensazioni positive, è stata una bella partita per merito di entrambe le squadre e la nostra qualità ci ha premiato”
“Ero molto felice di poterlo salutare. Volevo abbraccialo, ma mi ha detto che era meglio di no. Una bella emozione, sono contento di averlo incontrato. Bello ritrovarlo sul campo e spero che tutto sia indirizzato sulla strada giusta. Mi ha toccato poterlo salutare”.
“Piatek oggi è stato importante, c’era bisogno di scavalcare il pressing e ha fatto un lavoro per la squadra. Theo Hernandez? Ha tempi di gioco offensivi fantastici e un gran piede, nelle prime partite lo facevo partire troppo alto mentre ha bisogno di campo davanti: se abbiamo predominio sulla partita rende meglio”. Infine, ha concluso: “Stiamo lavorando da squadra e non è un caso che arrivino i risultati, lavoriamo meglio e non ci tiriamo indietro. Adesso è il momento di insistere, oggi non dovevamo soffrire così tanto e chiuderla prima. Abbiamo giocatori per giocare bene al calcio ma la qualità da sola non basta”.
Prossima partita Milan vs Sassuolo – 15 dicembre ore 15,00. Sempre FORZA MILAN!
BOLOGNA-MILAN 2-3 (1-2)
BOLOGNA: Skorupski; Tomiyasu, Bani, Danilo, Denswil; Schouten (1′ st Svanberg), Poli; Skov Olsen (33′ st Orsolini), Dzemaili (19′ st Santander), Sansone; Palacio. A disposizione: Da Costa, Molla, Sarr, Paz, Mbaye, Destro, Corbo, Juwara. Allenatore: Mihajlovic
MILAN: G. Donnarumma; Conti, Musacchio, Romagnoli, Hernandez; Kessie, Bennacer (25′ st Biglia), Bonaventura (34′ st Paquetà); Suso, Piatek, Calhanoglu (40′ st Castillejo). A disposizione: Reina, A. Donnarumma, Calabria, Borini, Leao, Rebic, Krunic, Gabbia, Rodriguez. Allenatore: Pioli
ARBITRO: Chiffi di Padova
MARCATORI: 15′ pt rig. Piatek (M), 32′ pt Hernandez (M), 40′ pt aut. Hernandez (B), 1′ st Bonaventura (M), 39′ st rig. Sansone (B)
NOTE: Ammoniti: Bani, Tomiyasu, Palacio (B), Bennacer, Romagnoli (M). Recupero: 0′ e 5′.
Frank Kessie (Milan) Sinisa Mihajlovic (Bologna) Mattia Bani (Bologna) e Krzysztof Piatek (Milan)