“Nella mia vita ho sbagliato più di novemila tiri, ho perso quasi trecento partite, ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto.“
Micheal Jordan
Non so se Maurizio Ganz abbia letto o meno alle sue atlete questa frase di Michael Jordan durante l’intervallo del derby; so però che, dopo avere giocato un primo tempo assolutamente mediocre e dopo essere andato in svantaggio, il suo Milan ha deciso che era giunto il momento di cambiare passo, di provare, di riuscire.
Ha sbagliato, ha ritentato, ha faticato. Ed ha vinto.
Monza, 2 febbraio 2020. E’ il giorno del derby di ritorno del campionato nazionale di calcio femminile di Serie A. Milan vs Inter.
Monza ci offre una giornata di tiepido sole, offuscato da una coltre di smog che impedisce la visione nitida delle Alpi Orobie; su Milano incombe il blocco del traffico, a ridosso del derby a san Siro si disputerà Milan – Verona di serie A maschile, la partita del Brianteo va in diretta su Sky. E’ più che logico quindi che le tribune non siano proprio traboccanti di pubblico. Il secondo tempo viene trasmesso in diretta sui grandi schermi del Meazza prima dell’avvio del match maschile; quasi sessantamila tifosi del Diavolo lo seguono e spingono le ragazze di Maurizio Ganz all’arrembaggio.
Il Milan scende in campo con la maglia celebrativa del 120° anniversario, strisce rossonere verticali con nomi, numeri e loghi di colore oro.
Terzo derby stagionale (eliminatoria diretta di Coppa Italia inclusa) e sinora una duplice vittoria milanista. Le ragazze dell’Inter non demordono ed inseguono con caparbietà la loro prima vittoria.
Sono proprio le nerazzurre di Sorbi che tentano per prime di giungere al gol. Al minuto 8 prima Marinelli (#7-I) e quindi Tarenzi (#27-I) impegnano severamente il portiere rossonero Korenčiová (#12-M); doppio intervento salvarisultato.
La musica sembra subito diversa rispetto a quella suonata nelle due precedenti occasioni, con un’Internazionale rude e determinata ed un Milan presente ma decisamente frettoloso.
Al minuto 11 corner per il Milan, batte bene Tucceri (#27-M), la palla passa sopra la testa di Merlo (#13-I) e Heroum (#11- M) la indirizza di testa sopra la traversa. Mettere Merlo sul primo palo non mi è sembrata una scelta proprio azzeccata…
Minuto 21. Il capitano del Milan Giacinti smarca in area Begić, la palla supera il portiere interista e va solo appoggiata di piatto in porta. Impossibile da sbagliare. Begić svirgola e sbaglia.
L’Inter aumenta il pressing ed intensifica la propria grinta nei tackles, rimediando un giallo a carico di Alborghetti e Merlo.
Tarenzi (#27-I) rifila un tunnel alla propria marcatrice diretta e successivamente la gigionerà con un sombrero. In codice tutto ciò significa: “Milan non ti temiamo, l’Inter stavolta c’è”.
Giacinti sfiora il palo al minuto 37, ma sostanzialmente il Milan gira a vuoto. Il gioco è monotono e scontato; palla lunga e pedalare, palla lunga e pedalare, lancio lungo, lancio lungo… Il centrocampo rossonero è ufficialmente dato per scomparso.
Dal minuto 25 inizio a contare quante volte Refiloe Jane (#15- M) – che dovrebbe essere il fulcro del centrocampo – tocca palla. Dal 25° a fine primo tempo i tocchi saranno solo 4. Tre appoggi laterali ed un invito alla verticalizzazione. Una squadra come il Milan non può rinunciare al proprio centrocampo; Refiloe si nasconde e le compagne non la cercano.
L’intervallo giunge, non per la prima volta in questa stagione, al momento giusto. In tribuna le opinioni sono tutte in perfetta sintonia; si deve cambiare passo, si deve giocare, si deve provare. Non fare per non sbagliare non ti porta da nessuna parte.
Riparte la partita sempre con l’Inter in avanti. Questa volta è Marinelli (#7-I) a presentare le proprie credenziali a Korenčiová che sventa il pericolo.
Minuto 6 della ripresa, cross di Eva Bartonova (#6-I), un traversone assolutamente ordinario, Tarenzi (#27-I) prova a colpire di testa senza riuscirvi, e la palla sola soletta si infila nella rete del Milan senza che nessuna rossonera accenni a fermarla. Portiere pietrificato e cinque difensori in linea ad un metro e mezzo dalla linea di porta che guardano chissà dove. Logico che la panchina dell’Inter esploda, il regalo è clamoroso. Inaspettato e clamoroso.
E’ la chiave di volta dell’incontro. La squadra di Sorbi si ritrova in vantaggio e probabilmente è convinta di potersi giocare sino in fondo la partita, portando a casa per la prima volta il risultato nel derby.
Comincia la girandola dei cambi ed il Milan inizia a giocare da Milan. Sale il ritmo, torna a funzionare il centrocampo, tutte le giocate sono caratterizzate da un tasso di convinzione che nel primo tempo era pressoché sconosciuto.
Minuto 24 st: Thorvaldsdottir (#10-M) doma un assist di Giacinti e segna un bellissimo gol di sinistro ad incrociare.
Minuto 27 st. Fallo di mano di Merlo (#13-I) che viene espulsa e calcio di rigore per il Milan. Sul dischetto la rigorista della formazione, il capitano Giacinti. Rincorsa, piattone e palla che esce a lato. Il risultato non cambia e l’Inter si aggrappa ancora alla speranza di portare a casa, in dieci, almeno un pareggio.
Speranza che dura solo sei minuti. Minuto 33, traversone di Bergamaschi (#7-M) a tagliare l’intero campo, Giacinti aggancia, controlla e di prima intenzione infila di sinistro al volo. Grandissimo gol.
Fine della storia. La partita non dirà più nulla sino al triplice fischio del direttore di gara.
Il Milan con questi tre punti rimane in corsa per la qualificazione Champions, saldamente agganciato (anche se in compagnia) al secondo posto in classifica.
Per l’Inter è ancora sconfitta nel derby ma, rispetto ai primi due precedenti incontri, si vede una decisa crescita nel gioco e nella personalità della squadra.
Ottima come sempre Stefania Tarenzi ed un applauso particolare per Beatrice Merlo. Ha giocato un partita da protagonista, nel bene e nel male. Controllare Giacinti non è una passeggiata di salute ma Beatrice ha fatto un buon lavoro. Due ottime diagonali difensive concluse con successo ci dicono che sa il fatto suo e che deve avere fatto una preparazione di livello negli anni della scuola calcio. La sua prima ammonizione è figlia di un eccesso di foga, la seconda (tocco di mano in area) di inesperienza e sfortuna. Ma la giocatrice è di primissimo livello, nel suo ruolo una delle migliori sino ad oggi viste schierate contro il Milan. E’ giovanissima, il futuro è suo.
Nel Milan sospendiamo il giudizio su Begić, oggi protagonista di una partita non proprio da ricordare negli annali del calcio. Oltre al gol mancato in modo incredibile è sembrata un po’ avulsa dal gioco, con qualche giocata non indicata alla circostanza. Se annaspi e non trovi il tuo personale filo di Arianna non ti metti a giocare di tacco…
Avremo modo di rivederla all’opera, una rondine non fa mai primavera, nel bene e nel male.
Valentina Giacinti. Nelle interviste post gara ai microfoni di MilanTV ha dichiarato: “sono felice di essere tornata al gol anche perché dovevo sicuramente farmi perdonare per il rigore …”
Sono lietissimo anch’io che tu sia tornata al gol, ma non c’è nulla da farsi perdonare. Hai tenuto con i denti alta la tensione della squadra in tutta la stagione, cantato e portato la croce, resistito nei momenti difficili, risolto partite complicate ed aiutato le tue compagne ad andare in gol. Non hai proprio nulla da farti perdonare.
Vi invito a risentire l’intervista di Maurizio Ganz tramite acmilan.com. Il mister ha le idee molto chiare e conosce perfettamente i limiti ed i pregi della sua squadra. Forse per la prima volta dall’inizio della stagione sono d’accordo al 100% con la sua analisi.
Il Milan cresce e vince; se lo facesse senza soffrire ogni volta, sarebbe comunque meglio. Più coinvolgimento per il centrocampo, più attenzione in difesa e saremo pronti per mettere un piede in Europa.
Alla prossima, ad maiora. #FollowTheRossonere
MILAN-INTER 2-1
MILAN : Korenčiová; Bergamaschi (37’st Vitale), Hovland, Fusetti, Tucceri Cimini; Čonč, Jane, Heroum (16’st Mauri); Giacinti, Thorvaldsdottir, Begić (10’st Salvatori Rinaldi). A disp.: Piazza; Capelli, Carissimi, Kuliš; Longo, Tamborini. All.: Ganz.
INTER : Aprile; Merlo, D’Adda, Auvinen, Bartonova; Marinelli, Brustia (14’st Rincon), Alborghetti, Pandini; Tarenzi (41’st Van Kerkhoven), Baresi (31’st Debever). A disp.: Marchitelli; Capucci, Fracaros; Pisano, Santi; Goldoni. All.: Sorbi.
Arbitro: Sfira di Pordenone.
Gol: 6’st Bartonova (I), 24’st Thorvaldsdottir (M), 33’st
Giacinti (M).
Ammonite: 32′ Alborghetti (I), 16’st Bartonova (I), 44’st Marinelli (I).
Espulsa: 26’st Merlo (I) per doppia ammonizione.